Proposte, discussioni riguardo a tutto, ma a niente in particolare.
Chi siamo, cosa ci piace, cosa facciamo nel Laboratorio Ludico Creativo “il Cristallo dell”Aleph”, commenti riguardo al gioco di ruolo, murderparty, gioco di narrazione, indie, larp e tutto ciò che vogliamo mettere in discussione con chi vorrà partecipare.
Questa intervista a Nearco, condotta da Giulio, segue all’imbarcadero come una prima analisi del modo di giocare di ruolo non “in presenza”. Consiglio vivamente la lettura dello stesso prima dell’intervista, in modo da chiarire alcune premesse.
A causa dell’assenza del famoso giornalista di cui l’immagine a lato, essendo una delle sue identità presente all’intervista, la direzione delle domande è stata affidata ad un non meno famoso detective che ha deciso di prestarsi per condurre l’interrogatorio.
Gli eventi dell’ultimo anno, in particolare questa inusitata epidemia che pare uscita da “L’ombra dello scorpione”, hanno drasticamente ristretto per tutti le possibilità di incontrarsi intorno a un tavolo: fiere, eventi, sessioni di gioco sono svanite di fronte alle esigenze di protezione e di contenimento. E mentre la necessità e l’utilità dell’isolamento reciproco sono al di sopra di qualsiasi dubbio, interrompere l’esperienza al contempo personale e condivisa del gioco di ruolo al tavolo, così intrisa di interazioni e scambio di idee, rimane cosa sofferta.
Dall’interno del Laboratorio sta perciò per salpare un nuovo esperimento, una traversata per esplorare una rotta differente: il gioco dal vivo a distanza attraverso il web. “Ma come, soltanto adesso? Tanti altri già giocano abitualmente in quel modo” è la prima, ovvia obiezione che si sente risuonare già all’imbarcadero di questo nuovo viaggio. L’aspetto centrale dell’esperimento, tuttavia, non sarà definire con quali mezzi tecnici sia preferibile svolgere un gioco di ruolo da remoto, ma capire come il gioco stesso venga influenzato dal mezzo. Sostituire il gioco in presenza, i giocatori fisicamente intorno a un tavolo in un ambiente comune, la gestualità di ciascuna persona e l’intricata componente di interazioni non strettamente verbali che caratterizza una seduta di gioco rimpiazzandoli con un complesso di supporti telematici comporta, per definizione, un cambio di modello relazionale e questo può essere molto più forte e profondo di quanto appaia a prima vista. L’adattamento dei giocatori a questa nuova condizione non è un processo automatico nè semplice: richiede la costruzione di nuove convenzioni e questo è l’elemento al centro dell’esperimento.
Come cambiano le interazioni tra giocatori e quelle dei giocatori con i personaggi quando tutti sono in luoghi diversi? Quali tipi di storia e di scena possono essere giocati in modo appagante in queste condizioni? Rimane possibile immergersi profondamente in un personaggio, un’ambientazione e una storia, interpretare con intensità, evocare impressioni e suscitare emozioni? Quale effetto ha sul gioco il fatto che, improvvisamente, una parte dell’attenzione deve essere dedicata a gestire il mezzo di comunicazione? E quali nuove possibilità di interazione si aprono quando il dialogo tra giocatori può avvenire simultaneamente lungo canali separati e invisibili l’uno all’altro? Le ricerche preliminari svolte sul web in merito a tutti questi interrogativi suggeriscono un panorama largamente inesplorato, dai contorni frammentati e contraddittori. Come una remota parte del mondo ancora da esplorare.
La rotta è tracciata: non resta che navigare “alla ventura e alla scoperta”!
Night at the roles playing è un gioco di ruolo diceless che ho scritto tra il 2016 e il 2017, poi rilasciato in openbeta nel 2017. In quel periodo stavo studiando e modellizzando strutture narrative applicate in vari contesti e ho voluto provare a sperimentare modi alternativi di costruzione della narrazione condivisa, territorio in quel periodo per me ancora in buona parte inesplorato.
Pur non volendo abbandonare del tutto il concetto di doppia autorità narrativa tipica dei gioco di ruolo di stampo “tradizionale”, ho voluto modificarne i termini con l’obbiettivo di permettere la creazione di storie e racconti di stampo decisamente differente.
“Night at the roles playing” è un gioco di ruolo diceless in cui un gruppo di giocatori crea e vive un racconto che intreccia le storie e le esperienze di ciascuno dei propri protagonisti.
Time goes by… Il 2018 è stato un anno di forte cambiamento all’interno del laboratorio: avvicendamenti, giochi, studi teorici, discussioni, prove, rimescolamenti di persone e cose, allontanamenti e avvicinamenti, tanti nuovi amici, qualche nuova conoscenza e playtest – un sacco di playtest in effetti.
Nei primi mesi del prossimo anno molte delle nuove creazioni ludiche riceveranno i giusti rifinimenti per arrivare al primo grande appuntamento al PLAY edizione 2019 preparati e con tanta voglia di gioco da mettere in campo.
Un elenco in aggiornamento continuo di cosa ci piacerebbe riuscire a presentare lo trovate qui di seguito. Non consideriamolo ancora definitivo, vediamolo piuttosto come il classico buon proposito per il prossimo anno (anatema ai buoni propositi!).
#elpys – un chamber larp fantascientifico, drammatico e ricco di speranza ambientato su una nave spaziale decisamente old-style
#akarinouminotabi – Tab del Mare Luminoso – un gioco di ruolo diceless, malinconico, basato sulla condivisione di emozioni ed esperienze
#solvers – cuberoot – chamber larp: 90 minuti di tensione per quattro giocatori con almeno ventuno anni di vita sulle spalle
1913 leviathan – tre episodi di gioco di ruolo investigativi ed esoterici, basati sul core #projectchimerae
night at the roles playing – uscito da una travagliata beta giocabile, ritorna in versione riveduta e corretta. Masterless, diceless con il giusto tono di “stupida confusione” al tavolo
new entry: “i cavalieri dello zodiaco” – due avventure di gioco di ruolo Kurumada-flawour
new entry: “star trek” classic – gioco di ruolo, ultima frontiera, questi sono i viaggi della nave stellare…
stay tuned for new entries
Le proposte attualmente in valutazione sono così numerose che potremmo far fatica a mostrarle tutte, per cui: dimostratori cercasi! Se vi va di essere dei nostri, fatevi avanti contattandoci via email, facebook, twitter, posta tradizionale o pony express – sono ammessi anche corrieri jzarghi, a patto che i crocchini siano a carico del mittente. Garantiamo il totale divertimento ed una compagnia decisamente spensierata.
“Night at the Roles Playing” è un piccolo gioco di ruolo che ho creato per “festeggiare” con alcuni amici la notte di Halloween nel 2016.
Volevo creare un gioco di ruolo che permettesse a ciascun giocatore di raccontare la grandiosa storia del proprio personaggio, di far vivere i personaggi in un unico racconto/gioco, di lasciare a ciascun giocatore il pieno controllo del proprio personaggio e della sua storia, di incoraggiare la condivisione del gioco e delle storie. L’esperienza si doveva fondare sull’equilibrio tra preparazione al gioco e improvvisazione nel gioco, in modo che l’attenzione di tutti i giocatori fosse sempre presente e stimolata alla creazione di un racconto condiviso.
Ho iniziato ad abbozzarlo a Ottobre 2016, completando la prima bozza del gioco in pochi giorni, in modo da riuscire a provarlo a Novembre.
Il primo test è stato molto divertente e mi ha permesso di individuare parecchie criticità su cui ho lavorato nei mesi successivi.
Uno dei punti critici del gioco era proprio la definizione di cosa significasse “la grandiosa storia del proprio personaggio”.
Arriva l’autunno e con esso il tempo di riordinare la scrivania. Tra i tanti progetti completati, i tantissimi in corso e le idee ancora abbozzate, ho ritrovato il racconto che avevo presentato in occasione dell’evento il Circolo degli Incanti. Indeciso su come e dove archiviarlo, ho chiesto l’opinione dei miei amici nella vita reale e in quella “social”; l’autunno è una stagione un po’ strana, le foglie cominciano a colorarsi di mille nuovi diversi colori, mentre i miei capelli mi ricordano il tempo che passa, scandendone gli attimi cadendo. Non credevo che qualcuno avrebbe risposto veramente all’appello. E invece, ancora una volta, sono rimasto piacevolmente stupito; tutti mi hanno spronato a non lasciare il racconto chiuso nel cassetto, nonostante molti non avessero avuto l’occasione di ascoltarlo in occasione dell’evento. Praticamente sulla fiducia. Non sapendo dove pubblicarlo, ho pensato che il blog fosse il luogo più adatto.
Questa breve prosa, infatti, vuole anche in parte rispondere alla domanda che talvolta mi viene posta: che tipo di gioco di ruolo fai?
Ecco, questo è ciò che, per ora, si avvicina di più a cosa intendo, con tutti i limiti che una prosa può avere nei confronti di uno strumento molto più potente a livello espressivo come può essere il gioco di ruolo.
Buona lettura e, se vi va di commentare poco più sotto, siete benvenuti.
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